L'impero turco-ottomano

Dopo i Mongoli, i Turchi

Considerati da Gengìs Khan l'armata prediletta del suo esercito, erano chiamati ottomani perché discendevano dal capo Ottman. Convertiti all'islam nella sua versione sunnita, approfittarono delle conquiste mongole per ritagliarsi una parte di regno nell'attuale Turchia, cioè nella parte settentrionale dell'Asia Minore. Fu proprio Ottman a convincerli ad attaccare l'Impero bizantino, ma prima divennero sedentari. L'impero bizantino era ormai molto debole nel XIII secolo. Questo impero era formato da una parte asiatica che comprendeva Asia Minore  e che poi, da loro, prese il nome di Turchia, e da un’altra parte europea.  

Le reazioni alla caduta di Costantinopoli 

Il mondo musulmano vide nel sultano la suprema autorità dell'intera comunità islamica sunnita e lo proclamò califfo, successore di Maometto. Dall'Europa, i predicatori, invocarono la Guerra Santa, ma "Costantinopoli" non fu più rivendicata da nessuno. A Istànbul la tolleranza garantì l'immigrazione e integrazione dei migliori cervelli dell'epoca. Infatti, Maometto garantì la massima libertà religiosa, confermò il Patriarcato cristiano ortodosso e, per facilitare l'integrazione, consentì che chiunque, da qualsiasi classe sociale, potesse ricoprire le più alte cariche dello Stato. Chiamò il suo impero non Turco, ma Ottomano, proprio per ribadire che tutti - Siriani, Bulgari, Serbi, Greci, ebrei e cristiani- erano ugualmente sudditi di uno Stato che si riconosceva nel suo fondatore, Otman. Tanto che i mercanti italiani, a loro disposizione, avevano un intero quartiere: il Galata.Questa serie di soluzioni geniali diede ai territori conquistati stabilità civile e politica, fino a far sì chi Istanbul acquistasse il carattere di "capitale del mondo".  

La Sublime Porta

Maometto realizzò, sul piano interno, uno Stato accentrato basato sul sistema dei "Servitori della Porta". La "Porta" era il "governo" e derivava dall'abitudine di ricevere gli ambasciatori stranieri fuori dalla porta del Topkapi, ossia il Palazzo reale. I "servitori della Porta" erano tutti di origine cristiana e venivano educati a Palazzo. Il potere dell'antica aristocrazia turca, così, viene affidato a questi uomini nuovi la cui carriera dipendeva direttamente dal gran visir. Maometto II in questo modo volle ridurre il peso politico dell'aristocrazia costituita dalle famiglie dei capi guerrieri protagonisti dell'espansione dell'Impero. Tra gli interessi di Maometto c'era quello per la guerra. Il suo esercito era formato dai giannizzeri. Il loro reclutamento avveniva dai bambini delle terre cristiane conquistate, i quali erano tolti ai loro genitori e sottoposti ad un duro addestramento militare e amministrativo che ne rendeva poi un gruppo di eccellenza sul piano bellico e politico.

Nelle mani di Maometto II caddero presto Serbia, Ducato di Atene, Albania, ma non Venezia. Essa riuscì a resistere, seppur non impedì ai Turchi di conquistare le sue basi nell'Adriatico e nel Mediterraneo orientale e di inviare una flotta a conquistare Otranto. La battaglia in Puglia si concluse con una pace dolorosa che non suscitò delusione in tutta la cristianità. I Veneziani, abili mercanti, firmarono un trattato con la "Porta" e pagarono una somma vertiginosa per ottenere l'esclusiva di tutti gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente. 

Le imprese di Maometto esaltano i Bèrberi (cioè barbari), una popolazione africana, del Maghreb, che gli italiani chiamavano Saraceni e gli Spagnoli chiamavano Mori. I Bèrberi, abili pirati e compratori, venditori di oro, compravano schiavi sudanesi che poi rivendevano nel mondo arabo. Quando cadde Costantinopoli furono contagiati dall'entusiasmo nel mondo islamico per la fine dell'impero che per eccellenza aveva contrastato l'espansione araba e si misero, così, al servizio di Maometto II diventando corsari, cioè pirati che agiscono in nome di uno Stato o religione e attaccano solo le navi degli infedeli. Questi corsari infesteranno il Mar Mediterraneo, generando addirittura un esodo dalla Calabria che la trasformò in una terra di montanari e pastori, quando era una regione di pescatori e naviganti. Quando Maometto II morì nel 1481 si pensava che la minaccia turca fosse finita: in realtà essa continuò per altri due secoli. In Salento si diceva "Mamma li turchi" al primo avvistamento di una flotta corsara all'orizzonte. 

Fu con Maometto II che si ottenne il completamento delle conquiste. Una volta salito al trono si propose di espugnare la capitale Costantinopoli e lo fece dopo uno studio attento e curato dei punti deboli della città. L'usanza musulmana prevedeva che gli abitanti di una città conquistata avessero salvi la vita e i beni, se si arrendevano, altrimenti sarebbero stati puniti. Costantinopoli fu saccheggiata, il suo imperatore Costantino Paleologo fu decapitato e la sua testa inchiodata sulla porta principale. Costantinopoli cadde nel 1453 segnando la fine dell'Impero romano d'Oriente, a mille anni di distanza dal crollo dell'Impero romano d'Occidente. 

La presa di Costantinopoli ribattezzata Instànbul
La presa di Costantinopoli ribattezzata Instànbul
La Sublime Porta, governo dell'Impero ottomano
La Sublime Porta, governo dell'Impero ottomano
corsari barbareschi
corsari barbareschi
L'assedio di Otranto (i martiri di Otranto)
L'assedio di Otranto (i martiri di Otranto)

Secondo attacco dei Turchi all'Europa

Battaglia di Lepanto
Battaglia di Lepanto

Il Gran Sultano Solimano il Magnifico aveva allargato in modo prodigioso l'Impero ottomano verso oriente. Nel Mediterraneo nominò ammiraglio il più celebre dei corsari, "Barbarossa", affidandogli il compito di conquistare il maggior numero di isole e città costiere. Solimano compì un vero e proprio miracolo di diplomazia alleandosi con il cattolico Francesco I, rivale di Carlo V nelle guerre d'Italia. L'odio tra Carlo e Francesco, ora, era ai vertici: con l'aiuto dei Veneziani la flotta di Carlo V, quella asburgica, annientò quella franco-turca di Francesco I e Solimano. Nel 1570, morti sia Solimano sia Carlo V, i Turchi attaccano Cipro, difesa dai Veneziani, dando vita alla Guerra di Cipro. Il pericolo di un'avanzata turca fece sorgere la Lega Santa, formata dalle flotte spagnola, veneziana, pontifica e toscana. Nel 1571 infuriò la Battaglia di Lepanto nella quale i cristiani liberarono il Mar Mediterraneo dal dominio islamico!

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